Cos'è il Bondage?

Cos’è il bondage?

alithia maltese Usagi Momo vazkor

Foto: Alithia Maltese & Usagi Momo (foto di Vazkor)

Legare il proprio partner è una delle fantasie erotiche più diffuse e molte persone hanno sognato di farlo. Qualcuno ci ha anche provato. Ma quanti sanno dare un nome a questa attività?

Il bondage è la pratica in cui si limita o si impedisce temporaneamente la possibilità di movimento di una persona e/o la sua capacità sensoriale.

È importante sottolineare, per i non addetti ai lavori, che alla base di tutto c’è il consenso.

Perché così tante persone sono interessate a questa pratica? Che cosa le attira?



Perché il bondage ci attrae?

L’estetica, il senso di costrizione, il rapporto che si crea tra chi lega e chi viene legato, la profonda intimità e fiducia reciproca che si sviluppa, l’idea di essere in balia dell’altra persona, le endorfine che vengono sprigionate dalle sensazioni intense che si provano, la possibilità di lasciarsi andare completamente tra le braccia di qualcuno per cui si prova desiderio, prendersi cura di chi si ama, esplorare l’erotismo e il piacere proprio e altrui, condividendo un’esperienza che è ogni volta unica e diversa, un cammino da fare insieme.

Questi sono gli ingredienti che attraggono la maggior parte delle persone.


alithia maltese
Foto: Alithia Maltese con Hecate Ropes (foto di Marina Zaia)

Che strumenti possiamo utilizzare?

Il bondage si può fare con strumenti molto diversi tra loro: catene, manette, camicie di forza, polsiere, cavigliere, sono solo alcuni degli strumenti utilizzati.

Per quanto riguarda la limitazione della percezione sensoriale possono essere usati bende per gli occhi, cappucci, cuffie, guanti, giusto per dare un’idea.

C’è poi un particolare tipo di bondage al quale è il caso di dedicare un paragrafo a parte: il rope bondage, ovvero il bondage fatto con le corde.
Per la sua stessa natura la corda è un oggetto estremamente versatile che ci permette di realizzare legature che si adattino al corpo della persona legata.
A differenza di polsiere e cavigliere, utilizzando le corde ci è possibile controllare anche l’intensità dell’interazione, possiamo quindi decidere anche che tipo di atmosfera vogliamo creare durante la legatura.

La corda è quindi un mezzo che più facilmente può adattarsi alle nostre esigenze a seconda della situazione in cui ci troviamo.



Western bondage vs. kinbaku

Possiamo fare una macro distinzione tra western bondage (stile occidentale) e bondage giapponese (stile orientale, chiamato anche shibari o kinbaku).

La legatura erotica come la conosciamo oggi non è antica come i più ritengono ma si è sviluppata nel XX secolo negli Stati Uniti d’America e in Giappone.
In una prima fase confrontando le immagini dei due stili era possibile notare tratti comuni e influenze reciproche. Basta confrontare queste legature di John Willie e Minomura Kou. Con il passare del tempo le distinzioni sono diventate più evidenti.

Per esempio il bondage giapponese predilige l’asimmetria e risalta le forme della persona legata, il western bondage crea figure simmetriche.
Nel kinbaku la corda basta a se stessa. Può essere utilizzata per ottenere posizioni in cui la persona legata è esposta, facendole provare vergogna, cosa che per alcune persone è molto eccitante, oppure con le legature si ottengono posizioni talmente impegnative che non è necessario l’utilizzo di altri accessori per mettere alla prova la persona legata.

Nel western bondage spesso la corda viene utilizzata per immobilizzare la persona e poi aggiungere altri strumenti ai fini della sessione.


cos'è il bondage

Da dove possiamo partire per avvicinarci al bondage?

Prima di tutto bisogna concentrarsi sui propri desideri.

Che tipo di bondage ci piacerebbe praticare?
Qual è l’estetica che preferiamo: manette e catene, nastro da bondage o corde?
Ci interessa immobilizzare il nostro partner in modo semplice e veloce o preferiamo dedicarci al momento della legatura?

Nel primo caso è piuttosto semplice: basta cercare nei sexy shop gli oggetti che più ci attirano. Ce ne sono molti, di materiali e colori diversi, l’unico criterio di scelta, oltre alla qualità del prodotto, è la nostra fantasia.

Per quanto riguarda il rope bondage, invece, la situazione è un po’ più complicata. Nel momento in cui si decide di prendere le corde in mano frequentare un corso è la scelta più saggia.

Grazie alla guida di un insegnante impareremo come limitare i rischi di questa pratica.

Partecipare ai corsi e agli eventi della propria community locale permetterà agli studenti di comprendere i concetti che stanno alla base di questa disciplina, osservare altre persone durante la pratica permetterà di sviluppare il proprio gusto estetico, avere un insegnante di riferimento ci consentirà di poterci confrontare con una persona più esperta di noi per capire se stiamo sbagliando qualcosa o se stiamo facendo bene.

Inoltre avvicinarsi con il proprio partner a questa disciplina creerà una nuova sintonia e un nuovo modo di sentire e comunicare con l’altra persona, favorendo la scoperta di una nuova e più profonda intimità.



Importante!
Qualunque sia il tipo di bondage che ci interessa dobbiamo sempre tenere a mente che qualunque pratica erotica deve avere alla base il rispetto verso la persona con cui stiamo praticando, una profonda volontà di ascolto reciproco e il consenso di tutte le parti in causa.

Detto questo l’ultima cosa che ci rimane da fare è iniziare a divertirci!

_____

Articolo di Alithia Maltese

alithia maltese

Per chi vuole assistere a delle sessioni ogni ultimo venerdì del mese c’è il party Desiderio e Castigo, in cui io sono resident rigger, quindi è possibile vedermi legare, in genere insieme alla mia partner.

Le lezioni private con me sono su prenotazione, quindi non hanno date fisse, mentre i corsi e le altre attività da me organizzate relativamente al bondage si tengono sempre nel weekend.
A Torino abbiamo un calendario molto fitto! Per rimanere aggiornati o per sapere quali sono gli eventi più vicini alle città dei lettori basta contattarmi in privato su Instagram o tramite mail:
alithiamaltese@gmail.com.


Grazie mille Alithia!
Se volete seguirla sui social la trovate su instagram a nome
@alithiamaltese!

← Post precedenti Nuovi post →



Lascia un commento