Qual è il confine tra trasgressione e perversione: le parole della psicosessuologa Maura Montagnini

Qual è il confine tra trasgressione e perversione: le parole della psicosessuologa Maura Montagnini

trasgressione o perversione parafilie psicologia

Sono moltissime le domande riguardo la “normalità” o meno di alcuni comportamenti sessuali.
Spesso le persone mi ch
iedono “sarò normale?” e si domandano come fare a capire quando una fantasia è lecita e quando invece deve destare preoccupazione.

Innanzitutto, non possiamo trattare l’argomento se prima non abbiamo ben chiaro i significati delle parole “trasgressione” e “perversione” capendone soprattutto le differenze.

Non sei sicuro ci siano differenze? Sono qui proprio per chiarirti le idee.

Un tempo, sia le trasgressioni che le perversioni venivano considerate comportamenti erotici ricorrenti ed intensamente eccitanti verso oggetti e persone, concetti con accezione puramente negativa e disfunzionale.

Con il progresso socioculturale anche i concetti di trasgressione e di perversione sessuale sono cambiati nel pensiero psicologico, permettendo di sdoganare alcuni concetti legati alle pratiche sessuali.

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Quando possiamo parlare di trasgressione?

Dal latino “transgressio-onis” significa andare oltre.
Oltrepassare i limiti consentiti.
Oltre la rottura di schemi canonici socialmente condivisi e oltre il perbenismo.

Nella sessualità l’individuo è pronto a differenziarsi dagli altri, contro gli stereotipi, attraverso fantasie ed immaginazione, attraverso il desiderio di sperimentare un certo tipo di erotismo, un’espressione privata del piacere, una dimensione personale e personalizzata della sessualità.

Il tutto condito con elementi piacevoli, divertenti ed appaganti.

Quando si parla di perversione e quando una pratica può essere considerata patologica?

Dal latino “perversum”che significa “stravolto”, “distorto”.
Un atteggiamento deviato rispetto al senso comune.

Oggi giorno la parola viene sostituita da un termine più elegante “parafilia” e si riferisce a qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale, una variante erotica verso oggetti, persone e circostanze.



Il più recente DSM-5 (Manuale diagnostico che definisce i disturbi psicopatologici) afferma che la parafilia non è un disturbo mentale ma, diventa disturbo nel momento in cui causa disagio o compromissione nell’individuo, o una parafilia la cui soddisfazione arreca o rischia di arrecare danno a sé o agli altri, diventando un’ossessione fuori controllo e divenire l’unico modo per trovare eccitazione sessuale.

Tra le forme più conosciute troviamo il disturbo voyeuristico, esibizionistico, disturbo da masochismo o sadismo sessuale, feticismo, pedofilia, travestitismo (da non confondere con disforia di genere)….ma ce ne sono oltre 500 tipologie, per ogni tipo di interesse verso oggetti, persone e circostanze.

La differenza sostanziale tra ciò che è “normale” o “patologico” sta in alcune chiavi di lettura.

La trasgressione nasce per avvicinarsi nell’intimità, trovare quindi qualcosa di intimo e nuovo, qualcosa che possa aggiungere piacere alla coppia, un gioco di complicità che amplia la conoscenza di sé e dell’altro, con un valore totalmente positivo e costruttivo.

Diventa invece un disturbo quella perversione che allontana dall’intimità per dar spazio solo a quella forma unica di eccitazione (una condizione in cui si arriva a provare piacere solo se si pratica quella perversione), sfugge al controllo, provoca disagio, mette a rischio il partner, mi causa condizioni complesse anche al di fuori della vita sessuale (problemi sul lavoro, mancanza di concentrazione, ossessioni e fisse verso quel pensiero sessuale) arrivando ad essere una vera e propria dipendenza che non prevede alternative.

Altra chiave di lettura è l’essere consenziente…dove c’è una scelta consapevole allora il comportamento sessuale è più sano e sicuro, messo in atto sotto la spinta della curiosità, ed è proprio la gestione del comportamento trasgressivo e la condivisione che crea un gioco reciproco tra i partner.

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Come posso quindi capire se è tutto ok?

Puoi provare a risponderti ad alcune domande.
  • Come mi sento?
  • Come si sente il mio partner?
  • Provo disagio, difficoltà, fissazioni oppure mi sento in armonia e appagato?

Se ti senti intrappolato nel tuo pensiero fisso, senza scelta e controllo ti consiglio di contattare una persona esperta che possa ascoltarti, capirti e trovare delle soluzioni.

Se senti benessere psicofisico, se ti senti appagato e divertito, consapevole delle tue scelte, allora non aver paura delle tue fantasie, essere in armonia nell’intimità di coppia è il segreto del successo!

E se vuoi saperne di più, approfondisci il Bondage e il Kinbaku con il nostro articolo insieme ad Alithia Maltese!

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Articolo di

maura montagnini psicologa

Maura Montagnini, classe 1979, è una psicosessuologa in attività nella zona di Brescia.
Laureata in Psicologia nell'anno 2004 con tesi dal titolo "I confini dell'immagine del corpo" e con Master in Psicosessuologia nell'anno 2020 con una tesi dal titolo "Il Voyeurismo: viaggio attraverso la storia, teorie e rappresentazioni".

Si occupa di benessere nelle coppie e di indagare come la sessualità sia spesso uno specchio di pulsioni e desideri provenienti dalla vita fuori dalle lenzuola.

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